Storie e racconti > Anziani / Disabilità / Volontariato e cittadinanza attiva / Servizi

Essere Amministratore di Sostegno: la storia di Pierantonio Manzoni

Il racconto dell'esperienza di Pierantonio Manzoni, Amministratore di Sostegno Volontario di Almenno San Salvatore, spiega cosa significa agire questo servizio.

14 Agosto 2025

«Avevo del tempo e l’ho usato per fare questo. Mi ci sono buttato dentro. La mia fortuna è stata quella di aver potuto andare in pensione fra i 55 e i 60 anni e di potermi così dedicare a cose che mi interessavano»: sono le prime parole di Pierantonio Manzoni, sessantasettenne di Almenno San Salvatore che dal 2012 è Amministratore di Sostegno volontario. L’Amministratore di Sostegno è una figura istituita dalla Legge 6/2004: viene nominata dal Giudice Tutelare per assistere e rappresentare una persona che non può gestire i propri interessi; ha il compito di aiutare la persona nell’affrontare problemi concreti e quotidiani legati alla gestione e alla cura dei propri interessi. «Con la mia famiglia nel tempo abbiamo vissuto esperienze di affido con la Cooperativa Sociale Aeper, che sono state l’occasione per entrare in contatto con il mondo della protezione e del Tribunale: iniziai a pensare che per fare alcune esperienze ci fosse bisogno di essere ‘certificati’ e accompagnati, perché sono a tutti gli effetti azioni di cittadinanza attiva. Poi nel 2010, mentre esercitavo la mobilità in un Comune della Valle Imagna, incontrai una persona in carico ai servizi sociali che aveva un Amministratore di Sostegno: era un avvocato di Milano, che si limitava a mandare delle deleghe. In quel momento mi accorsi che più di un amministratore questa persona aveva bisogno di qualcuno che gli stesse accanto. Così mi informai».

Pierantonio approfondì l’argomento e scoprì che l’Amministratore di Sostegno avrebbe potuto essere anche un volontario. Frequentò un corso in provincia di Lecco per comprendere bene il ruolo e poi nel 2012 iniziò formalmente con la sua prima amministrazione di sostegno. In più di dieci anni ha accompagnato moltissime persone nel loro percorso, alcune per tempi brevi altre per periodi lunghi e talvolta fino al momento della loro scomparsa. Si tratta di aiutarli nelle pratiche concrete, dall’accesso ai servizi all’amministrazione dei loro beni, oppure a sostenere esami come quello per la patente, trovare una casa o acquistare un mezzo. «I bisogni concreti diventano occasioni per costruire un percorso di vita e di ripensamento».  Oggi è Amministratore di Sostegno per 10 beneficiari: un numero importante che esprime quanto bisogno ci sia di persone che vogliano intraprendere questo particolare percorso di volontariato. «Mi chiamano soprattutto per parlarmi, segnalarmi i loro problemi e le loro esigenze. Hanno bisogno di qualcuno con cui confrontarsi. Alcune di queste tutele sono più recenti, altre durano da più di dieci anni… Dal 2013 per esempio sto seguendo una signora che ha avuto una storia travagliata. Aveva sempre vissuto tra istituti religiosi e comunità, con una sola esperienza di vita autonoma: la incontrai che aveva 35 anni e la prima cosa che mi disse fu che avrebbe voluto riuscire a vivere in una situazione di maggiore autonomia, ma non si sentiva in grado. In questi anni abbiamo costruito la strada perché potesse arrivare a vivere in un appartamento protetto: questo ha guidato le mie intenzioni e le sue disponibilità. Abbiamo iniziato con il riconoscimento della pensione di invalidità e il collocamento mirato, poi piano piano abbiamo provato a raggiungere altre autonomie e dopo un periodo di tirocinio oggi ha un’assunzione regolare. Ci abbiamo messo undici anni, ma tra poco raggiungeremo l’obiettivo di permetterle di vivere in autonomia. A volte è importante inseguire il loro sogno, che diventa una molla per andare avanti tutti i giorni e raggiungere gli obiettivi che si prefiggono. Affiancando le persone e seguendole in modo attento si possono costruire autonomie e possibilità».

Per Pierantonio è quasi come essere un padre, ma con una funzione istituzionale, che deve sempre prestare attenzione alla persona, senza sostituirsi e cercando di lasciargli tutta la sua capacità di scelta. «Un cittadino si mette a disposizione ma alle spalle c’è un tribunale, un magistrato che può seguirti e ti richiama ad esserci: c’è un rapporto costante tra volontario e giudice, che valida le scelte ma soprattutto aiuta a prenderle con indicazioni utili e illuminanti. È una sicurezza anche per la persona beneficiaria dello strumento. Di fatto l’Amministratore di Sostegno è un pubblico ufficiale e fa un giuramento, che io ricordo sempre: giuro di eseguire con fedeltà e diligenza gli interessi del beneficiario. E ho la titolarità per farlo. La fedeltà la interpreto, nel limite del possibile, come aiutarli a raggiungere i loro sogni. Senza mai sostituirsi: si decide insieme, anche se comporta tempo e fatica, ma penso che sia la scelta migliore. È una promessa che ha a che fare con la mia vita, ma anche con quella degli altri».

Un modo concreto per promuovere un welfare di comunità e prossimità che non lasci sole le persone, che chiama in causa i cittadini ad agire una funzione di cittadinanza attiva e solidale dialogando attivamente con tutte le realtà e i servizi del territorio. «È una funzione che ci richiama all’articolo 3 della Costituzione, chiedendoci di impegnarci tutti insieme per rimuovere gli ostacoli che limitano la libertà e l'eguaglianza dei cittadini. Ci sono delle responsabilità, ma è un lavoro che si fa insieme con i servizi sociali, il giudice tutelare, le comunità dove le persone vivono. L’Amministratore di Sostegno deve provare a dialogare con tutti, capire le esigenze e tutelare in modo chiaro la persona per cui giura di esercitare con fedeltà e diligenza l’incarico. In questa veste mi va ancora di impegnarmi e dare il mio contributo, perché credo fermamente che sia importante che ognuno di noi, a modo suo, agisca questa funzione».

Le ultime news

Rimaniamo in Contatto!

Servizi, storie, eventi e risorse per vivere meglio l’Ambito Territoriale Valle Imagna – Villa d’Almè.

Iscriviti alla newsletter, al canale WhatsApp, o a entrambi per restare sempre aggiornato.

Newsletter
Viva è un progetto dell’Azienda Speciale consortile Valle Imagna - Villa d’Almè. Azienda Territoriale per i Servizi alla Persona nei comuni di Almè, Almenno San Bartolomeo, Almenno San Salvatore, Barzana, Bedulita, Berbenno, Brumano, Capizzone, Corna Imagna, Costa Valle Imagna, Fuipiano Valle Imagna, Locatello, Paladina, Palazzago, Roncola, Rota d’Imagna, Sant’Omobono Terme, Strozza, Valbrembo e Villa d’Almè.